L’Oltrepò Pavese
culla dell’enologia moderna
Fin dal secondo dopoguerra, la gente dell’Oltrepò ha associato alle varietà viticole della tradizione, come la Croatina e il Moscato, vitigni di importazione, come il Riesling, dalla Germania, o il Pinot, di provenienza francese e ottimo per le basi spumante, una produzione di elevato impegno tecnico che ha reso celebre la Valle Versa e il suo metodo classico (champenoise). E proprio il Pinot e la produzione di spumanti, nonché di altri bianchi locali, rappresentano la parte più tecnologica della cantina Faravelli.
Terra, Uomo e Cielo
L’Oltrepò non è solo vigneti. È un territorio di altissimo valore ambientale, che accoglie una straordinaria biodiversità. Ben 94 specie di uccelli e 53 specie di farfalle, ad esempio, sono state censite nei vigneti di queste colline. È compito degli agricoltori tutelare questo patrimonio, a cui chi coltiva la terra è intimamente legato, mantenendo un mosaico diversificato di ambienti, con siepi, lembi di bosco, margini erbosi, alberi isolati, per conservare gli habitat necessari a tutte queste forme di vita e preservare il loro ruolo ecologico, insostituibile per la prosperità delle vigne e la salute dell’uomo.
Bosco Longhino aderisce al progetto Vigneti e Natura in Oltrepò, una rete di aziende che condivide un protocollo volontario di gestione dei vigneti fondato su pratiche agricole amiche della biodiversità, per un vino frutto non solo della qualità della cantina ma soprattutto della qualità e bellezza del territorio. Tra le pratiche adottate, l’inerbimento parziale dei vigneti e il mantenimento di aree marginali ad arbusti selvatici contribuiscono a consolidare il suolo, a contrastare il dilavamento dei nutrienti e ad ospitare gli insetti, fonte di cibo per uccelli selvatici ed essi stessi predatori delle specie nocive alla vite.

